Venerdì 21 settembre l'Infermeria Occupata di Bari è stata sgomberata.
Di seguito il comunicato diffuso dai compagni:
Venerdì 21 settembre, verso le 10,30 del mattino, alcuni di noi si sono recati all'Infermeria Occupata per dare una sistemata al posto e per dare alloggio agli Antitedax, un gruppo spagnolo che aveva in programma un concerto per la serata.
All'interno ed intorno all'edificio era già da tempo all'opera una squadra di operai che, sotto la direzione delle ferrovie dello stato e scortati da una decina di suini in borghese, avevano ormai quasi terminato di murare tutte le finestre e gli accessi del primo e secondo piano, dopo aver distrutto la porta di ferro dell'ingresso.
I digossini hanno immediatamente preteso le generalità dei presenti, spagnoli compresi, e, dopo le domande di rito, hanno intimato la fine dell'occupazione e proclamato con sarcasmo tipicamente sbirresco l'annullamento dell'iniziativa in programma (sarà per questo che hanno provveduto a far sparire tutte le birre, e ad appropriarsi di un televisore…).
Il "merito" della tempestiva operazione, stando agli "schietti" digossini, è da attribuire alle ferrovie dello stato: queste, tutt'un tratto, avrebbero rivendicato la proprietà di un posto di dubbia appartenenza e destinazione d'uso, quasi certamente abusivo, abbandonato da decenni al degrado ed all'incuria e che, con l'accumularsi di rifiuti di ogni genere, era ormai diventato una discarica.
In questo non-luogo, circa un anno e mezzo fa, è iniziata l'esperienza dell'Infermeria Occupata, nata dal bisogno di riappropriarsi di uno spazio per l'incontro e la condivisione di idee, scelte, lotte, musica, sottraendolo alle dinamiche disumane della società-mercato e delle sue istituzioni.
Queste motivazioni ci hanno spinto e ci spingono tuttora a promuovere e condividere con altre realtà, pratiche come l'autogestione, la controinformazione, il veganismo, in un luogo privo di dogmi e codici, senza chiedere nulla all'autorità e rifiutando di rientrare nel cosmo della "alternatività normalizzata" di Bari.
L'Infermeria Occupata ha vissuto, per un anno e mezzo, di autogestione; siamo andati avanti con l'idea di "vivere" un posto che consentisse la libera espressione attraverso il superamento dei limiti imposti dalle logiche del denaro, dall'omologazione imperante, dalle leggi, dal politicamente-corretto, affrontando e risolvendo gli innumerevoli problemi che una scelta del genere comporta.
Dopo le aggressioni, i furti, i danneggiamenti, gli incendi, l'Infermeria ha sempre reagito con le proprie forze: ci siamo sempre rialzati da soli, convinti dell'inutilità e dell'iniquità del tutore dell'ordine e del codice scritto.
Oggi l'Infermeria si presenta murata. Inaccessibile, vuota e chiusa come un cesso.
Non dimentichino le divise, siano essi fs o pompieri, militari o portieri di notte, che l'Infermeria siamo noi.
L'abbiamo fatta nascere, crescere, diventare grande.
Siamo pronti a ricominciare l'esperienza.
Per questo le iniziative di settembreottobre restano TUTTE confermate e si terranno comunque, come è stato per il concerto di quel cazzo di venerdì 21 settembre.
Noi siamo pronti.
A presto.
L'Infermeria Occupata non si ferma. Lo spirito continua……
.. l’infermeria manca a Bari. spero vivamente che una esperienza del genere possa rinascere da qualche altra parte in zona, perchè c’è nè il bisogno.