Comunicato post tentato sgombero

Pensavano che sarebbe andata come và di solito in queste situazioni. Ma i segugi comandati da Moschella forse neanche quando hanno intimato di aprire e si sono sentiti rispondere che sarebbe stata una lunga giornata per loro, hanno realizzato che gli occupanti di via Niccolò Franco non erano del tipo con cui sono soliti mettere in atto le loro angherie. Hanno provato ad abbattere il portone che dava sul vicolo senza riuscirci. Recatisi allora nel giardino sul retro, dove potevano «lavorare» al riparo dagli occhi indiscreti dei passanti, del vicinato e dei compagni e dei solidali accorsi sul posto, hanno buttato giù un muro, sfondato una finestra a vetri ed un portone in legno, per poi accanirsi sulle barricate sulle scale e del piano superiore. Arrivati lì, non hanno trovato nessuno: i compagni al momento dell’invasione presenti nello stabile avevano deciso di andare a prendere un pò di sole mattutino… sopra al tetto! Sorpresi da tale reazione, ai prodi eroi al soldo di Fausto Pepe, non è rimasto che restare per ore col naso all’insù. Solo un membro della giunta PD si è presentato per provare ad intavolare una «trattativa» con i resistenti, che partendo da «lo stabile è inagibile, scendete», passando per «io sono qui per evitare che vi murino tutto e restiate bloccati sul tetto, quindi scendete», e «lo stabile è di proprietà del Comune ma è stato ereditato con un vincolo per il quale il reddito prodotto per mantenerne la proprietà deve essere destinato alla casa di riposo di San Pasquale (paradossalmente gestita dal Comune stesso!!!), e quindi non possiamo darvi il comodato d’uso della struttura, quindi scendete», è finita con «possiamo vedere di trovarvi un altro spazio, incontrandoci nelle sedi appropriate, quindi scendete, ma nel frattempo io me ne vado». Purtroppo per loro non siamo scesi, se non quando la Municipale, stufa della latitanza degli amministratori, ha deciso finalmente di andarsene, così come i pompieri, una volta assicuratisi che saremmo scesi alla loro dipartita.
Morale della favola, nonostante quel che ha scritto qualche giornalista, o troppo «impegnato» in altre faccende da non poter restare fino alla fine della giornata, o troppo abituato ai tragici epiloghi che hanno avuto le occupazioni nella nostra città, soprattutto nell’ultimo periodo, dove intere famiglie (cui la nostra azione vuole essere un contributo di solidarietà attiva) sono state sgomberate da edifici che si pretende restino vuoti per alimentare il profitto degli speculatori del mattone, abbiamo ripreso possesso della casa di via Niccolò Franco, ribattezzata «Janara Squat». Resteremo qui a difenderla da chi vuole restituirla al degrado e all’abbandono, resteremo qui a farla vivere di una nuova vita, della nostra vita!
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i compagni e tutti i solidali, che sono accorsi in nostro aiuto per difenderla, e tutti i compagni sparsi per l’Italia i cui cuori battevano all’unisono pensando alla nostra resistenza (sono stati veramente in tanti a chiamarci per rassicurarsi delle nostre sorti), nonchè tutti i passanti che anche solo con qualche frase del tipo «forza ragazzi» o «avete fatto bene» ci hanno dato modo di mantenere il morale alto.
Invitiamo chiunque voglia, a passare a trovarci, per darci una mano a rimettere in sesto casa dopo che la Municipale e gli operai comunali l’hanno vandalizzata, staccandoci per altro anche le utenze, o chiunque condivida la necessità di avere una casa e sia in cerca di complici e solidali per potersela prendere.
Ieri su quel tetto splendeva un sole nuovo per la nostra Benevento… una volta qualcuno l’avrebbe chiamato Sol dell’Avvenire… chissa!

Gli occupanti della «Janara Squat»

4 novembre 2014

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Una risposta a Comunicato post tentato sgombero

  1. Giovanni scrive:

    Carissimi Compagni,
    resistete anche per tanti che come me sono stati costretti ad allontanarsi dalla propria Terra e a dovere ogni volta ricacciare in gola al legaiolo di turno parole come terrone o meridionale.
    GUERRA SOCIALE – RIVOLTA PERMANENTE

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