La repressione e il controllo sociale si intensificano sempre di più.
Piovono ovunque arresti, denunce, misure restrittive, licenziamenti, sanzioni amministrative mentre le condizioni di vita diventano sempre più precarie.
Questi sono i mezzi che il potere utilizza per contrastare e rendere innocui coloro che si oppongono a questo sistema in cui l’unica cosa che conta è la ricerca del profitto.
Chiunque si permette di alzare la testa viene definito socialmente pericoloso e represso senza mezzi termini. Ed è in questo contesto repressivo che il nostro compagno Tonino è stato arrestato, perché la sua carcerazione sia un monito per chiunque voglia rompere l’isolamento e il silenzio che ci circonda, per chiunque nutra il desiderio della rivolta.
Socialmente pericoloso è chi lotta contro la devastazione del proprio territorio, contro le politiche razziste e securitarie, contro i licenziamenti politici e lo sfruttamento del lavoro, contro il ricatto della precarietà e la disoccupazione.
Socialmente pericoloso è chi con la pratica e le idee contrasta gli strumenti del potere, siano essi l’autoritarismo della democrazia o l’abuso dei metodi che sempre più si avvicinano alle pratiche fasciste, la militarizzazione delle nostre strade e la mercificazione delle nostre vite.
Se lottare significa essere socialmente pericolosi, abbiamo già scelto.
Continueremo a lottare.
Contro la repressione.
Tonino libero, liberi tutti.
Concentramento piazza Mancini (difronte stazione centrale) ore 16