La prima pietra è stata scagliata… tu cos’aspetti?

Le barricate in fiamme della rivolta di Roma dello scorso dicembre continuano ad illuminare l’Italia imbastardita dal regime berlusconiano.

Una controriforma dell’università e un nuovo “patto sociale” firmato da Marchionne sacrificano la nostra libertà e dignità in favore del profitto di pochi.

C’è poco da discutere, per noi sono gli ennesimi campanelli d’allarme che ci chiamano alla rivolta.

Mentre nella miseria del presente si va materializzando di giorno in giorno un futuro sempre peggiore, da Roma a Londra, da Atene al Nord Africa, una generazione disillusa ed incazzata irrompe in una storia che si vuole far apparire bloccata.

E’ il momento in cui governanti e padroni iniziano a guardarsi le spalle: finalmente sembra ci sia qualcuno che ancora voglia organizzare la sua rabbia per cambiare la direzione del presente.

Scioperiamo tutto e ovunque per mettere in ginocchio un’economia che da sempre spreme le nostre vite. Scioperiamo le scuole e le università per rifiutare la disciplina e l’addomesticamento ad un futuro di sfruttamento e precarietà. Scioperiamo stazioni, strade, depositi per bloccare i flussi di merci. Scioperiamo il denaro per prenderci ciò che ci spetta. 

Sono le prime giornate di uno sciopero che finirà soltanto quando saremo liberi.

QUESTA VITA DI MERDA CE LA FANNO PAGARE CARA… COSA ASPETTIAMO A FARGLIELA PAGARE?

 

Per l’Autogestione generalizzata

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