Di seguito alcuni articoli sui manifesti comparsi a Benevento riguardanti i fatti del 15 Ottobre 2011
dal sannioquotidiano.it (alias “la voce della Questura”)
Manifesti anarchici affissi in città, indaga la Digos
BENEVENTO – Sono apparsi in città subito dopo gli scontri che il 15 ottobre avevano messo a ferro e fuoco Roma, ‘rubando’ la scena alla protesta che invece pacificamente sfilava per le vie della Capitale. Si tratta di volantini a firma del gruppo anarchico ‘Senza patria’ che sono stati affissi in più punti di Benevento. In particolare, nella zona alta della città, sulle mura delle scuole e sulle pensiline degli autobus. Alcune delle frasi riportate fanno chiaramente riferimento ai disordini scoppiati nella Capitale: “Per fare la Repubblica italiana hanno usato i fucili, perchè mai per fare il Comunismo non si possono usare i sanpietrini?”.
I manifesti sono finiti al centro delle attenzioni degli agenti della Digos che hanno ovviamente informato la Procura ed il Ministero dell’Interno
da gazzettabenevento.it
Gli anarchici affiggono in via Perasso tavole quasi fumettistiche con cui sarcasticamente ironizzano anche su situazioni locali
Il riferimento è quello dei fatti di Roma dello scorso 15 ottobre, ma si arriva anche a Benevento…
Nella solita zona di piazza Risorgimento, angolo con via Perasso, divenuta oramai luogo privilegiato per le “affissioni di nicchia” sono comparsi stamani, ma non è la prima volta che avviene, un gruppo di manifesti con sequenze quasi fumettistiche e firmate dal “Gruppo Anarchico “Senza Patria” di Benevento.
Queste tavole, ne sono 7 o 8, prendendo spunto come intitolazione dalla riunione degli “indignatos” di Roma dello scorso 15 ottobre, ironizzano sarcasticamente su alcune vicende e situazioni anche locali.
Ed in questa ottica non poteva poi mancare il riferimento ai consiglieri del Pdl Capezzone e Lauro che nei giorni scorsi hanno inviato una nota alla stampa in cui si chiedeva di verificare se in qualche modo fossero coinvolti negli scontri anche appartenenti a centri sociali locali. Anche a loro è toccata una tavola irriverente.