Di seguito il testo distribuito durante il corteo Antirazzista convocato dalla comunità migrante sannita che ha attraversato le strade di Benevento per denunciare la grave e vigliacca aggressione subita da un giovane originario del Gambia verificatasi dopo il contestatissimo comizio da parte di un gruppo di fascisti venuti da fuori città, a cui ha seguito, proprio alla vigilia della stessa un’aggressione con calci e mazze da parte di cinque fascisti vicini agli ambienti di Casapound, ai danni di un giovane che ne aveva contestato la presenza in strada.
La Democrazia è ammalata di Fascismo… aiutiamola a morire!
Poco più di 24 ore. Questo il tempo che è bastato affinché si materializzasse nel peggiore dei modi il triste epilogo della “manifestazione elettorale” di Forza Nuova, e del suo leader Roberto Fiore, autorizzata e protetta dalle Autorità Democratiche locali, con tanto di concessione di uno spazio pubblico e schieramento di decine di agenti in assetto antisommossa pronti ad impedire che qualcuno disturbasse i fascisti, per fargli capire che nella nostra città non c’è spazio per loro.
Bùbba, un giovane proveniente dal Gambia, stava facendo ritorno in serata al Centro d’Accoglienza cui è stato assegnato, quando, nei pressi del ponte sul fiume Sabato, è stato prima insultato, poi, mentre provava ad allontanarsi, è stato rincorso e picchiato selvaggiamente da tre giovani della zona, servitisi anche di alcuni mattoni, presi in un cantiere nelle vicinanze, con cui lo hanno colpito alla testa.
Solo l’intervento di una passante (a sua volta intimidita dai tre aggressori) e di alcuni operai/spazzaneve ha impedito che ci scappasse il morto!
Dettaglio: uno degli aggressori, cresciuto a “pane e Gomorra”, solo qualche ora prima, sul suo profilo Facebook pubblicava una fotografia che lo ritraeva sottobraccio con Roberto Fiore, proprio a quella manifestazione blindata tenutasi il pomeriggio precedente.
Per noi sarebbe più facile gridare all’agguato fascista e indicare loro come obiettivo da colpire, ma il mondo, purtroppo, è un po’ più complesso e contraddittorio di così.
Con questo non vogliamo giustificare gli aggressori, di cui questa città farebbe volentieri a meno, visto che non è la prima volta che si rendono protagonisti di episodi di violenza insensata (sono tra quelli che tra una dose di cocaina assunta e una venduta, tutti i venerdì e sabato sera sono tra gli iniziatori di risse e danneggiamenti che si verificano nel centro storico).
Ma no, noi non apparteniamo alle schiere di stolti che guardano il dito che indica la luna.
Sappiamo bene che se esistono personaggi di questo tipo, e che se possono cimentarsi in azioni così squallide, è perché esiste tutto un ambiente sociale avvelenato dalle Istituzioni e dai Partiti che li sta allevando, coccolando, proteggendo, sdoganando.
In tal senso i responsabili diretti di quest’aggressione sono tre balordi, ubriachi e “fatti”, istigati da fascisti venuti da fuori città;
ma altrettanto responsabili (per non dire “i veri”!) sono:
– il Sindaco Mastella, che ha concesso lo spazio pubblico e che ha permesso ai fascisti di vomitare la propria paccottiglia ideologica.
– il Questore Bellassai, che ha militarizzato un intero quartiere fornendo uomini e mezzi, per far si che uno stragista come Fiore potesse liberamente fare propaganda razzista sulla pelle degli ultimi
– il Prefetto Galeone, che ha avallato tutto ciò, con deliri retorici sulla “libertà d’espressione costituzionalmente sancita”, dimenticando il sempre “costituzionalmente sancito divieto di ricosituire il disciolto partito fascista sotto qualsiasi forma”!
A condire il triste siparietto, la Stampa, impegnata a criminalizzare chi ne ha individuato precisamente il ruolo in questa società. Quella stessa Stampa ancora impegnata a criminalizzare e delegittimare chi si sta mobilitando per ribadire che per il fascismo, sotto qualsiasi forma, non deve esserci spazio, che, per non smentire il suo asservimento, non riesce a riportare che la velina “accomodante” della Questura, nel caso dell’aggressione a Bubba, cosìcome nel caso, accorso proprio alla vigilia di questo corteo, che ha visto un gruppo di giovani appartenenti a Casapound aggredire con calci e mazze un ragazzo che gli aveva strappato uno striscione nei pressi dell’ospedale civile.
Davanti a tutto ciò si ripropone come al solito l’urgenza del rilancio di percorsi di mutualismo e solidarietà internazionalista in grado di arginare la guerra tra poveri che i ricchi ed i politici con tanta cura hanno coltivato, e parallelamente lo sviluppo di percorsi autorganizzati di lotta che riportino i lavoratori, e quindi gli sfruttati, ad auspicare un mondo libero dallo sfruttamento, e dove non ci sia più alcuno spazio per i padroni e per i loro servi!
Compagne e Compagni