Bologna, notte di ordinaria democrazia, arrestati/e picchiati/e 5 compagni/e

tratto da www.informa-azione.info

Sabato 13 ottobre, verso le 04.00, in P.zza Verdi a bologna, nell'indifferenza generale, una ragazza viene fermata e, poichè il suo atteggiamento viene giudicato "anormale", solerti tutori dell'ordine
decidono di riservarle il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO).

Alcuni individui solidali decidono di manifestare il proprio sdegno cercando di ostacolare l'intervento, ma di fronte a questo la polizia risponde con le proprie armi, le manganellate si sprecano e spuntano anche le pistole. La breve fuga termina in via S. Vitale dove gli agenti di ben sei pattuglie si accaniscono schiumanti sui ragazzi ammanettati tanto da svegliare alcuni residenti che, rei d'aver espresso verbalmente la loro indignazione, rischiano a loro volta l'arresto.

Le accuse per i cinque sono pesanti: rapina pluriaggravata (gli sbirri hanno perso le manette), danneggiamento (di un'auto sulla quale una ragazza è stata caricata) e resistenza. Sono in stato d'arresto e sono stati tradotti tutti al carcere della Dozza.

La ragazza che volevano incarcerare in psichiatria non aveva commesso alcun crimine, quindi era un suo diritto inalienabile rifiutarsi di salire sull'ambulanza che l'avrebbe condotta alle cliniche della
lobotomia chimica. I ragazzi che hanno difeso la sua volontà a non seguire gli aguzzini medici erano in pieno diritto di farlo, e a loro va la nostra stima e solidarietà!

Conosciamo bene quali sono i reali crimini dei nostri amici e compagni, quello di aver scelto con coraggio di opporsi ad un mondo di legale violenza in cui delega e rassegnazione strisciano conniventi con repressione e sfruttamento.

Agli arrestati va la nostra totale solidarietà ed il nostro affetto consci che lottare, opporsi ed alzare la testa è l'unica strada percorribile per non essere complici del silenzio imposto da una società assassina.

Madda, Manu, Texino, Fede, Faco LIBERI! LIBERE!

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Lun, 15/10/2007

Fermati nella notte Juan, Bogu, Belle e un'altra compagna mentre lasciavano delle scritte solidali sui muri della zona universitaria. E' ora in corso l'udienza

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