Per un pugno di chiodi – Comunicato del Panico

I FATTI.

Giovedì 29 novembre a Firenze L’Asilo occupato di via Bolognese e Villa Panico di San Salvi vengono sgomberati e perquisiti (alla ricerca di armi) da un ingente schieramento di sbirri di ogni tipo e forma (compresi digos, ros dei carabinieri, vigili antidegrado e impavidi pompieri).All’Asilo occupato 5 compagni vengono colti nel sonno, perquisiti e portati in questura.A Villa Panico il sonno invece viene interrotto dai colpi sulle barricate che bloccano le scale; 10 compagni salgono sul tetto e gli altri 8 che decidono di rimanere al primo piano vengono deportati in questura.Poco dopo inizia a delinearsi il senso dell’operazione: su un numero al momento ancora imprecisato di compagni pende un’indagine per 270 bis e da Pisa e Torino, seguite poi da Prato, Livorno, La Spezia, giungono notizie di perquisizioni domiciliari e presso familiari e conoscenti, mentre il camper di un compagno parcheggiato nel parco di San Salvi viene ugualmente perquisito con il medesimo scopo (la ricerca di armi da fuoco appunto).Sotto al Panico si forma un piccolo presidio di solidarietà che cresce col passare delle ore, nonostante la blindatura poliziesca della zona; un altro presidio si forma sotto la questura per poi confluire nel primo. I dieci resistono sul tetto e pretendono la liberazione dei compagni in questura (compresi quelli dell’Asilo) come prima condizione per ogni trattativa. Ottenuto ciò, e solo dopo 12 ore di resistenza, scendono dal tetto a condizione di non essere portati in questura. Purtroppo non finisce qui poichè un compagno viene portato in questura per imprecisate notifiche e un altro deve accettare il servizio taxi coatto della digos per assistere alla perquisizione della casa dei suoi genitori. Il resoconto della giornata è di 8 indagati, 13 perquisiti, 2 sgomberi e un numero imprecisato di denunciati per occupazione. 

LE CAROGNATE.

Inutile specificare che, trattandosi di sbirri, nel corso della giornata le carognate si sono sprecate. Dalla perquisizione con passamontagna e ferri spianati a casa dei genitori di un compagno, dove sapevano avrebbero trovato anche 3 bambini, allo squarciamento stile bande rivali delle gomme della macchina collettivamente usata dagli occupanti del Panico ad opera della digos, dal ratto dei cani presenti nell’occupazione al momento dell’ingresso delle merde, al sequestro dei chiodi da cemento fatti passare per bossoli (prima sul verbale di perquisizione e poi sui giornali). 

LA MONTATURA.

L’inchiesta che suffraga questa merdosa operazione repressiva parte da una specialista in montature contro gli anarchici: Angela Pietroiusti, la nota fogna con le gambe della Procura di Firenze, recordwoman nel lancio di 270 a ufo. Secondo questo castello i rapporti di solidarietà e complicità tra l’ambiente anarchico fiorentino e pisano si trasformano in un vincolo associativo di tipo "terroristico" e di conseguenza i rapporti di amicizia e di lotta tra il Panico e l’Asilo trasformano quest’ultimo in "fiancheggiatore". Così l’Asilo occupato viene perquisito in relazione al Panico, ed un’inchiesta piena di niente viene gonfiata da improbabili vaneggiamenti su spari registrati nella zona di San Salvi e fantomatici scambi di armi tra pisani e fiorentini. 

CONSIDERAZIONI

Il 270 bis, ancora una volta, diventa il grimaldello con cui scardinare delle realtà di lotta. Dal canto nostro, non abbiamo problemi a dirlo, ci sentiamo sovversivi ad un livello tale da pensare che qualsivoglia vincolo associativo sia troppo stretto per contenere i nostri desideri. Alle maglie dell’associazione preferiamo i rapporti diretti ed informali tra individui in lotta, l’autogestione del conflitto e della vita, la solidarietà verso chi, per la libertà, è disposto a giocarsi tutto. Così rivendichiamo il nostro percorso di ammutinati e ribadiamo la solidarietà a Francesco, Daniele, Costantino e a tutti i compagni incarcerati, indagati, sgomberati e vessati dall’autorità. Quanto al terrorismo, questo appartiene solo allo Stato delle bombe sui treni e nelle piazze, delle torture nelle galere e nelle questure, delle Piazze Alimonda e delle scuole Diaz.R.O.S, DIGOS, MAGISTRATI: SEMPRE PIÙ NUDI MA SENZA VERGOGNA!Ieri 1° dicembre ci siamo mossi nel centro di Firenze con i compagni dell’Asilo e con diverse individualità. Rumorosi, incazzati e un po’ "scribacchini", abbiamo dato vita, urlando e megafonando, a una piccola deriva urbana che è terminata sotto il Comune con un lancio di frutta marcia contro i vigili urbani. Tanto per ribadirlo, avevamo uno striscione con scritto: TERRORISTA E’ LO STATO.

da nessun luogo (per ora), 2/12/07 Il Panico Anarchico

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