La pacchia è finita lo diciamo noi

Anche a Benevento, oggi, un gruppo di una 30ina di Compagni, in maniera spontanea (e precipitosa) ha accolto l’appello lanciato dai Compagni di Torino “La pacchia è finita lo diciamo noi”.

Striscioni, bandiere rosso-nere, ed interventi al megafono davanti alla Prefettura per ribadire la necessità e l’urgenza di costruire una seria opposizione alle “politiche” populisticamente antipopolari del Governo giallo-verde, e prendere posizione a favore dei Compagni che a Torino, così come a Trento, sono stati travolti in questi giorni dall’ondata repressiva di magistratura e sbirraglia salviniana.

Di seguito il testo distribuito ai passanti:

Chi è che fa la pacchia in questo paese?

Chiedetelo ai 2000 morti in mare solo nel 2018, annegati nel mediterraneo cercando di fuggire a guerre, miserie e sfruttamento e trovando nient’altro che la morte dopo mesi di torture subiti nei lager in Libia.

Chiedetelo ai milioni di giovani disoccupati che hanno rinunciato alle aspirazioni di una vita autonoma e che tutt’al più possono finire ad arruolarsi, per servire uno Stato che “continua ad essere l’ostacolo materiale a qualsiasi emancipazione e trasformazione reale”.

Chiedetelo ai lavoratori del sud che lavorano a nero a 3-4 € all’ora e devono portare avanti una famiglia.

Chiedetelo ai 704 morti sul lavoro del 2018, alle centinaia di migliaia di licenziati lo scorso anno.

Chiedetelo ai pastori sardi, che lavorano a pochi centesimi al litro, ma come loro ai pastori laziali e toscani, ai coltivatori di uva della nostra provincia costretti a lavorare per 25cent al kg.

Chiedetelo alle migliaia di morti di malasanità per la mancanza di fondi, personale ed infrastrutture negli ospedali.

Chiedetelo alle centinaia di donne uccise, violentate o stalkerizzate dai loro “uomini”, che spesso sono italiani e parenti delle vittime. Alle donne costrette a portare avanti una gravidanza perché non trovano un medico disposto a farle abortire, e che vedranno sempre più attaccati i pochi diritti conquistati dalle manovre come il decreto del leghista Pillon.

Chiedetelo a quelle popolazioni che devono convivere con le grandi opere che hanno deturpato i loro territori, subendone le conseguenze in termini di malattie e inquinamenti.

Chiedetelo ai migranti rinchiusi nei CPR come prigionieri di un lager per la sola colpa di non avere un documento nel momento dello sbarco.

Chiedetelo alle migliaia di detenuti ammassati come bestie nelle carceri italiane, per un furto o per qualche dose in più di hashish.

E infine chiedetelo ai compagni di Trento e di Torino, arrestati con l’accusa di terrorismo e ora rinchiusi nelle patrie galere, per aver messo in gioco sé stessi per combattere contro tutto questo schifo che leggete sopra.

Ma soprattutto chiedetelo a chi la pacchia la fa davvero.

A chi ci governa con stipendi di 20.000 € al mese spesi in cene e pranzetti buoni solo per fare i selfie su facebook, come il nostro caro ministro Salvini.

A chi per quello stipendio manda a mare i propri buoni propositi grazie ai quali è stato eletto, vedi i parlamentari 5 stelle che pur di salvare la poltrone votano per l’immunità parlamentare, prima tanto osteggiata.

Agli imprenditori del Nord che vedranno ridotte ulteriormente le tasse e aumentati i guadagni grazie al progetto di autonomia differenziata per Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Ai carnefici dei lager libici che ricevono milioni di euro dallo stato italiano, grazie al decreto Minniti, per trattenere e torturare i migranti in Africa, così da poter consentire allo stato italiano di vantarsi per aver risolto il problema degli sbarchi.

Chiedetelo in generale ai governi di oggi e di ieri, che cambiano faccia ma non sostanza, ai padroni che nonostante 10 anni di crisi si sono continuati ad arricchire sulla pelle degli sfruttati e sulla salute dei territori.

LA PACCHIA L’HANNO SEMPRE FATTA PADRONI E GOVERNANTI, E CONTINUANO A FARLA TUTT’ORA

ADESSO BASTA… LA PACCHIA è FINITA LO DICIAMO NOI

Anarchici e anarchiche

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