Alcune riflessioni sul corteo studentesco di oggi. 7-11-2008

Pensavamo sinceramente che stamattina sarebbe andata diversamente. Il corteo dello scorso 24 Ottobre doveva essere un trampolino di lancio. Ci aspettavamo che le "parole d’ordine" dell’onda, come i giornalisti hanno chiamato questa nuova agitazione studentesca, diventassero qualcosa di concreto come sta succedendo nelle altre città. Cortei spontanei e non autorizzati dalle autorità, azioni dirette creative ed inaspettate, blocchi stradali, occupazioni, paralisi del paese.

Purtroppo non è andata così. D’altronde sarebbe stato un suicidio tentare grandi imprese senza un numero consistente di individui ad attuarlo e permetterlo. Nonostante questa valutazione quantitativa negativa, dal punto di vista qualitativo il corteo di oggi è sembrato più conflittuale, anche se, purtroppo non per scelta degli studenti stessi, alcuni in balia di "sinistri" di diversa
natura, dei sindacati concertativi di regime e dei vari professori "sinceramente democratici" che invitavano alla pace e alla concordia con quelle autorità che hanno dimostrato ampiamente di infischiarsene dell’opinione dei sudditi/cittadini (anche riguardo alla questione scuola, oltre che sulle altre questioni).

Qualche giornalista ha detto che la presenza delle forze dell’ordine è stata discreta, fatto questo tutt’altro che vero. Forse perchè si aspettavano un maggior numero di partecipanti alla manifestazione, forse perchè c’era qualcuno che fremeva per rompere gli argini e trasformare una farsa in conflitto reale, fatto sta che il corteo è stato braccato nel vero senso della parola, ad ogni passo. La polizia ha letteralmente accerchiato chi non si accontentava esclusivamente di passeggiare in una calma mattina di novembre. Parti della celere camminavano addirittura anche ai lati del corteo, quasi a dire "una mossa falsa e vi sbricioliamo!".
Fatto di per se assurdo anche nella tranquilla Benevento. La Digos ha più volte minacciato e provocato i manifestanti. Per non parlare dei primi piani fotografici e video eseguiti senza pudore. C’è stata una vera e
propria caccia a compagni che in maniera non-violenta, com’è tanto caro ai partecipanti "pompieri", avevano deciso di essere in piazza con dei contenuti che andassero appena oltre gli slogan da stadio, determinati a
comunicare tramite l’affissione di manifesti la necessità di una evoluzione qualitativa in senso rivoluzionario dell’onda. Ed anche in questo caso c’erano poliziotti che ostacolavano l’affissione fisicamente piazzandosi addirittura davanti ai muri e ai cartelloni comunali per l’affissione, alzando evidentemente la tensione di quelle compagini del corteo che si sentivano privati della basilare libertà di comunicazione.
Arrivati all’altezza della Prefettura, la polizia ha subito creato un cordone che sbarrava la strada ai manifestanti. Per far capire "qui comandiamo noi, e ogni vostra libertà finisce dove inizia il nostro potere". C’è ancora tanto da fare.

Coraggio studenti… ancora uno sforzo!

Gruppo Anarchico "Senza Patria", Benevento

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