"Viva l’Anarchia, abbasso l’esercito! Fratelli, ribellatevi!"
Dalla mattina del 30 ottobre 1911, in cui Augusto Masetti(1) urlò queste parole nella caserma Cialdini di Bologna è passato quasi un secolo, ma il suo messaggio attende ancora di essere raccolto. Invitando i suoi commilitoni a rivolgere le armi verso i propri comandanti, egli svelava ad un tempo la natura dell’esercito e del colonialismo italiano in Africa, che poi è la natura di tutte le guerre e di tutti i colonialismi: nelle parole di Paul Valéry, "un massacro fra uomini che non si conoscono a vantaggio di uomini che si conoscono ma eviteranno di massacrarsi reciprocamente". Augusto fu internato in manicomio per il timore che la sua esecuzione avrebbe partorito, oltre che un eroe, un’assai probabile insurrezione.